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sabato 27 novembre 2010

VENEXIA EL MANARETO SUI CONTI DE TUTI.

BASTA AUTO BLU, BASTA INDENNITA' AI PARTITI, BASTA INDENNITA' AI POLITICI,  E AI PORTABORSE, BASTA PENSIONI D'ORO , BASTA LOIQUIDAZIONI D'ORO, BASTA STIPENDI D'ORO.
FAMIGLIE OPERAI INDUSTRIALI COMMERCIANTI ARTIGIANI AGRICOLTORI PESCATORI NAVIGANTI POETI E SANTI VENETI DELLE ISOLE DICONO BASTA AL FURTO QUOTIDIANO MANO MILITARI DELLA CASTA.

VENEZIA da Il Giornale di Vicenza 24.11.2010
«L'addizionale Irpef non si applicherà, per cui penso che avremo un bilancio 2011 difficile, di "salute pubblica" direi: lo dovremo gestire trovando economie in tutti i settori».
Il governatore Luca Zaia non fa una piega nel rispondere alla domanda e ufficializzare il risultato di quello che in realtà è stato un braccio di ferro sia tra Lega e Pdl, sia tra la stessa Giunta e il Consiglio. In sostanza, con i tagli stabiliti dal Governo che al momento ha confermato un calo di 360 milioni di euro nei trasferimenti al Veneto, la Giunta Zaia aveva lanciato l'ipotesi di reintrodurre l'addizionale Irpef (0,5% che si somma allo 0,9% già fissato dallo Stato) per i veneti che hanno redditi oltre una certa soglia. Un modo per garantirsi dai 110 ai 130 milioni di euro, in modo da ottenere un po' di ossigeno per le casse regionali. Il gruppo consiliare della Lega pareva disponibile, e così pure almeno alcuni assessori del Pdl, ma il no fermo è venuto dal gruppo consiliare del Pdl, ribadito con decisione al microfono del Consiglio anche giovedì scorso dal capogruppo Dario Bond.
E alla fine, appunto, il Pdl l'ha spuntata: niente addizionale Irpef. Così ieri Zaia - che ha fatto capire chiaramente di aver fatto buon viso a cattivo gioco, perché la sua idea era un'altra - e l'assessore al bilancio Roberto Ciambetti hanno confermato la cifra che già girava nei corridoi. In pratica, per il 2011 tutti gli assessorati della giunta regionale - esclusa la sanità che fa bilancio a sè - dovranno tagliare più della metà delle cosiddette "spese non vincolate": più o meno il 55%.
Dove calano i tagli? In proporzione, spiegano gli esperti, prima di tutto sugli assessorati al sociale e all'istruzione. L'assessore al sociale Remo Sernagiotto (Pdl) sorride ai giornalisti e la mette sul "manageriale": non farà tagli proporzionali a tutti, anzi è fermamente deciso a introdurre finanziamenti nuovi da 6 milioni per le famiglie numerose e per le povertà temporanee (cioè chi si trova al momento senza più risorse per tirare avanti). E dove taglierà allora? Gli sprechi, tanto per cominciare: sito internet affidato all'esterno, progetti vari pagati dalla Regione in giro per il Veneto, soldi affidati all'Unione ciechi e ad altre associazioni («mantenendo però i servizi, sia chiaro»). E poi, come noto, vuole dare una svolta alle spese per l'affido minori, riducendo fortemente il ricorso alle comunità e puntando sulle famiglie.
Ed Elena Donazzan (istruzione)? L'assessore spiega che i soldi per gli ammortizzatori sociali vengono dal Governo e dall'Ue. Piuttosto dovrà tagliare da 125 milioni a solo 47 milioni i soldi per la scuola: salteranno fondi per i conservatori, licei musicali, borse di studio e in parte il sostegno.
Renato Chisso, assessore alla mobilità, spiega senza mezzi termini di aver "gettato direttamente nel cestino" la lettera dell'assessorato al bilancio che gli annuncia tagli del 55%: di mezzo, tanto per capirsi, ci sono pure i trasporti pubblici locali. E l'unica speranza - forte, perché ci sono tutte le Regioni d'Italia in crisi - è che saltino fuori soldi dal decreto "Milleproroghe" a fine anno.
Ma la scure calerà anche per un bellicoso Massimo Giorgetti, assessore ai Lavori pubblici: «In pratica avrei solo 35 milioni di "spese", già prenotati tutti dagli Ater per i loro piani di edilizia pubblica che sono approvati e vanno fatti. Niente soldi per la sicurezza e altro».
Non solo: anche la capacità di indebitamento della Regione per investire in nuove opere pubbliche, come conferma Ciambetti, è ormai nulla. «Sono a zero», dice Giorgetti.
Che un'idea però ce l'ha, e con lui anche il capogruppo Bond (Pdl): mettere mano al grande capitolo "maxi-spesa sanità" (assessorato della Lega). Come? Pare che sia già segnata la sorte di 200 milioni di spese per servizi "extra Lea-livelli essenziali di assistenza" che la Regione riusciva a tirar fuori sempre. La scure arriverà anche lì, e saranno altri dolori.P.E.

domenica 14 novembre 2010

Gramsci e le Isole.

Antonio Gramsci:
"Lo stato italiano è stato una dittatura
feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole,
squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori
salariati tentarono di infamare col marchio di briganti."

(preso dal profilo di Tommaso Stoppa-tramite Albert Gardin)