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martedì 15 febbraio 2011

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venerdì 4 febbraio 2011

IL VENETO IL PO L'AESIS E LE ISOLE SPARSE


Precedentemente, secondo Tolomeo (II sec. d.C.), il territorio compreso tra il Rubicone e la città di Piacenza aveva l'appellativo di Gallia Togata, perché i Galli, Senoni e Boii, abitatori di questi luoghi, essendo venuti in contatto con la civiltà romana, ne avevano assorbito le abitudini.
L'Alberti traccia poi i confini della suddetta Romagna:
Sarà adunque la sua lunghezza dalla Foglia al Panaro; e la larghezza dal monte Apennino al mar Adriatico, et etiandio la Padusa palude di quà dal Pò, e oltra al Pò, le paludi de' Veronesi, e Padoani, infino alle Fornaci con parte del mare Adriatico dal Settentrione.
La scinde infine in due parti: la Romagna Cispadana e la Romagna Transpadana o di là dal Po.
I confini della Romagna Transpadana sono:
Dall'Oriente il mare Adriatico, cominciando da Primaro, e trascorrendo alle Fornaci. Et quindi seguitando, le paludi de' Padoani, Vicentini, e Veronesi, dal Settentrione, et parte dell'antidette paludi infino al Po': dall'Occidente, e dal Mezogiorno esso Po'.
Scrivono, secondo l'Alberti, Polibio (201-120 a.C.), Livio (59 a.C.-17 d.C.) e Plinio (23-79 d.C.) che essendo diventati gli Hetrusci molto potenti, attraversarono l'Appennino e si stanziarono in tutta la Romagna, di qua e di là dal Po, tranne le ISole Sparse, presso i sette  mari interni endolagunari, abitati dagli Isolani Veneti venuti dalla Paflagonia associati agli indigeni.